
ANTICO TESTAMENTO
Genesi VIII 6. 8. 9. 10. 11
Fine del diluvio: “E in capo a quaranta giorni, Noè… mandò fuori la colomba… Ma la colomba non trovò dove posar la pianta del suo piede, e tornò a lui nell’arca… E aspettò altri sette giorni poi mandò di nuovo la colomba fuori dall’arca. E la colomba tornò a lui, verso sera; ed ecco essa aveva nel becco una foglia fresca d’ulivo – illa venit ad eum, ad vesperum, portans ramum olivae, virentibus foliis, in ore sio – “.
Genesi XXVIII 10. 12. 13. 18. 19
Giacobbe: “prese una delle pietre del luogo, la pose come suo capezzale, e si coricò.
E sognò… E l’Eterno gli disse: “Io sono l’Eterno… la terra sulla quale stai coricato io la darò a te e alla tua progenie”… E Giacobbe si levò di mattina di buon’ora, prese la pietra che aveva posta come suo capezzale, la eresse in monumento, e versò dell’olio sulla sommità d’essa. E pose nome a quel luogo Beth-el (casa di Dio)”.
Esodo XXV 1.3.4.5.6.31.32.33.34.37
L’Eterno parlò a Mosè dicendo: “Dì ai figliuoli d’Israele che mi facciano un’offerta; accetterete l’offerta da ogni uomo che sarà disposto a farmela di cuore:… oro, argento, rame, stoffe di color di porpora… pelli di montone… di delfino… olio per il candelabro, aromi per l’olio della unzione e per il profumo odoroso… Farai un candelabro d’oro puro… lavorato a martello… usciranno sei bracci dai lati: tre bracci da un lato e tre dall’altro, su ogni braccio saranno tre calici in forma di mandorla, con un pomo e un fiore… Nel tronco del candelabro ci saranno poi quattro calici in forma di mandorla, coi loro pomi e i loro fiori… Farai pure le sue lampade in numero di sette”..
Esodo XXVII 20. 21 (anche Levitico XXIV 3. 4)
“Ordinerai ai figliuoli d’Israele che ti portino dell’olio d’ oliva puro, vergine, per il candelabro, per tenere le lampade continuamente accese. Nella tenda del convegno, fuori del velo che sta davanti alla testimonianza, Aronne (primo sacerdote d’Israele) e i suoi figlioli lo prepareranno perché le lampade ardano dalla sera al mattino davanti all’Eterno. Questa sarà una regola perpetua per i loro discendenti, da essere osservata dai figlioli d’Israele”..
Esodo XXIX 38. 39. 40. 41 (anche Ezechiele XLVI 13. 14)
Per il sacrificio perpetuo: “Questo è ciò che offrirai sull’altare: due agnelli di un anno, ogni giorno, di continuo. Uno degli agnelli l’offrirai la mattina; l’altro sull’imbrunire. Col primo agnello offrirai la decima parte di un’efa1 di fior di farina impastata con la quarta parte di un hin2 d’olio vergine, e una libagione di un quarto di hin di vino. Il secondo agnello l’offrirai sull’imbrunire; l’accompagnerai con la stessa oblazione e con la stessa libagione della mattina; è un sacrificio di profumo soave offerto mediante il fuoco all’Eterno”.
Esodo XXX 22-33
L’Eterno parlò ancora a Mosé dicendo: “Prendi anche del migliori aromi: di mirra vergine, cinquecento sicli3 di cinnamomo aromatico, la metà, cioè duecentocinquanta; di canna aromatica (calamo odoroso), pure duecentocinquanta; di cassia, cinquecento, secondo il siclo del santuario; e un hin d’olio d’oliva. E ne farai un olio per l’unzione sacra, un profumo composto con arte di profumiere: sarà l’olio per l’unzione sacra. E con esso ungerai la tenda di convegno e l’arca della testimonianza, la tavola e tutti i suoi utensili, il candelabro e i suoi utensili, l’altare dei profumi, l’altare degli olocausti e tutti i suoi utensili, la conca e la sua base. Consacrerai così queste cose e saranno santissime; tutto quello che le toccherà sarà santo. E ungerai Aronne e i suoi figlioli e li consacrerai perché mi esercitino l’ufficio di sacerdoti. E parlerai ai figliuoli d’Israele dicendo: “Quest’olio sarà un olio di sacra unzione, di generazione in generazione. Non lo si spanderà su carne d’uomo, e non ne farete altro di simile, della stessa composizione; esso è cosa Santa, e sarà per voi cosa santa. Chiunque ne comporrà di simile, o chiunque ne metterà sopra un estraneo, sarà sterminato tra il suo popolo”.
Levitico VIII 10-12
“Mosè prese l’olio dell’unzione, unse il tabernacolo e tutte le cose che vi si trovavano, e le consacrò. Ne fece sette volte l’aspersione sull’ altare, unse l’altare e tutti i suoi utensili, e la conca e la sua base per consacrarli. E versò dell’olio dell’unzione sul capo di Aronne e unse Aronne per consacrarlo”.
Numeri VIII 2. 6. 8
L’Eterno parla a Mosè: “Quando il sacerdote collocherà le lampade, le sette lampade dovranno proiettare la luce sul davanti del candelabro”; per la consacrazione dei Leviti: “Purificali… poi prenderanno un giovenco con l’oblazione ordinaria di fior di farina intrisa d’olio…”.
Deuteronomio VI 10. 11
Mosè esorta Israele a ringraziare il Signore e ad amarlo perché lo ha condotto “alle grandi e buone citta che tu non hai edificate, alle case piene d’ogni bene che tu non hai riempite, alle cisterne scavate che tu non hai scavate, alle vigne e agli uliveti che tu non hai piantati”.
Deuteronomio VIII 7. 8
Dopo la distruzione delle nazioni grandi e potenti che abitavano Canaan, Iddio conduce il suo popolo nella terra promessa nel “paese di corsi d’ acqua, di laghi e di sorgenti che nascono nelle valli e nei monti; paese di frumento, d’orzo, di vigne, di fichi e di melograni; paese d’ulivi da olio e di miele”.
Deuteronomio XXIV 20
“Quando scuoterai i tuoi ulivi, non starai a cercare le olive rimaste sui rami; saranno per lo straniero, per l’orfano e per la vedova – si fruges collegeris olivarum, quidquid nemanserit in arboribus, non reverteris, ut colligas, sed relinquas advenae, pupillo et viduae -“.
Deuteronomio XX VIII 40 (anche Michea VI 15)
Maledizioni ad Israele che non ubbidisce alla voce dell’Eterno: “Avrai degli ulivi in tutto il tuo territorio, ma non t’ungerai d’olio, perché i tuoi ulivi perderanno il loro frutto”.
Anche nel libro di Michea la voce dell’Eterno grida contro Israele: “Tu seminerai ma non mieterai; pigerai le olive, ma non t’ungerai d’olio; spremerai il mosto ma non berrai il vino”.
Deuteronomio XXXII 13
Cantico di Mosè. L’Eterno ha cura del suo popolo:
“L’ha fatto passare a cavallo sulle alture della terra,
e Israele ha mangiato il prodotto dei campi;
gli ha fatto succhiare il miele che esce dalla rupe,
l’olio che esce dalle rocce più dure”.
Giosuè XXIV 2. 13. 14
“E Giosuè disse a tutto il popolo: “Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele:… Vi diedi una terra che non avevate lavorata, delle città che non avevate costruite; voi abitate in esse e mangiate del frutto delle vigne e degli uliveti che non avete piantati.
Or dunque temete l’Eterno, e servitelo con integrità e fedeltà”.
Giudici IX 8. 9. 10. 11
“Un giorno gli alberi si misero in cammino per ungere un re che regnasse su loro, e dissero all’ulivo: “Regna tu su di noi”. Ma l’ulivo rispose loro: “Rinuncerei io al mio olio che Dio e gli uomini onorano in me, per andare ad agitarmi al di sopra degli alberi?”.
Anche la vite, il fico e gli altri alberi rinunciarono, solo lo spinoso pruno accettò di diventare me.
Giudici XV 5
Sansone, pieno d’ira contro i Filistei, bruciò i loro campi, i covoni di grano e persino gli uliveti.
I Samuele X 1
Saul unto re da Samuele: “Allora Samuele prese un vasetto d’olio, lo versò sul capo di Saul, poi lo baciò e disse: “L’Eterno non ti ha egli unto perché tu sia il capo della sua eredità?”.
I Samuele XV 1. 3. 9
“Samuele disse a Saul: “L’Eterno mi ha mandato per ungerti re del suo popolo… va, sconfiggi Amalek, vota allo sterminio tutto ciò che gli appartiene; non lo risparmiare, ma uccidi uomini e donne, fanciulli e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini”.
Ma Saul e il popolo… non vollero votarli allo sterminio, ma votarono allo sterminio tutto ciò che non aveva valore ed era meschino”.
I Samuele XVIl 2. 13
Questo fece si che l’Eterno si pentisse d’averlo unto. Non così fu con Davide. “Egli era biondo, aveva dei begli occhi e un bell’aspetto. E l’Eterno disse a Samuele: “Levati, ungilo perche egli è desso”. Allora Samuere prese il corno dell’olio e l’unse in mezzo ai suoi fratelli; e, da quel giorno in poi, lo spirito dell’Eterno investì Davide”.
II Cronache XIII 11
I sacerdoti al servizio dell’Eterno, “ogni sera accendono il candelabro d’oro con le sue lampade”.
Nehemia VIII 14.15
Festa delle Capanne. I capifamiglia, i sacerdoti e i Leviti esaminarono le parole della legge e trovarono scritto che: “I figliuoli d’Israele dovevano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese e che in tutte le loro città e in Gerusalemme si doveva pubblicare questo bando: “Andate al monte e portatene rami d’ulivo, rami d’olivastro, rami di mirto, rami di palma e rami d’alberi ombrosi, per fare delle capanne, come sta scritto”.
Giobbe XV 32. 33
Tre amici cercano di consolare l’integro e retto Giobbe, afflitto da un grave male, sostenendo che è riservata all’empio e al prepotente una triste sorte:
“La sua fine verrà prima del tempo,
e i suoi rami non rinverdiranno più.
Sarà come vigna da cui si strappi l’uva ancora acerba
come l’ulivo da cui si scuota il fiore…
Giobbe XVIII 6
La luce si oscura nella sua tenda,
e la lampada che gli sta sopra si spegne”.
Giobbe XXI 17
Replica Giobbe:
“Quando avvien mai che la lucerna
degli empi si spenga,…
e che Dio, nella sua ira, li retribuisca di pene?…
Giobbe XXIX 2. 3
Oh foss’io come nei mesi d’una volta,
come nei giorni in cui Dio mi proteggeva,
quando la sua lampada mi risplendeva sul capo!”.
Salmi XXIII 5
Salmo di Davide che loda l’Eterno:
“Tu apparecchi davanti a me la mensa
al cospetto dei miei nemici;
tu ungi il mio capo con olio; la mia coppa trabocca…
Salmi LII 8
Io sono come un ulivo verdeggiante nella casa di Dio;
io confido nella benignità di Dio in sempiterno”.
Salmi LV 21
Davide parla del nemico:
“le sue parole son più morbide dell’olio,
ma sono spade sguainate”.
Salmi LXXXIX 2O. 21
Dice l’Eterno:
“Ho trovato Davide, mio servitore, l’ho unto con l’olio mio santo; la mia mano sarà salda nel sostenerlo”.
Salmi XCII 10
Nel canto per il giorno del sabato:
“Tu mi dai la forza del bufalo; io son unto d’olio fresco”.
Salmi CIV 15
Lode all’Eterno per:
“Il vino che rallegra il cuore dell’uomo, e l’olio che gli fa risplendere la faccia”.
Salmi CV 15
L’Eterno avverte:
“Non toccate i miei unti, e non fate alcun male ai miei profeti”.
Salmi CXIX 105
Dice Nun all’Eterno:
“La tua parola è una lampada al mio piede, ed una luce sul mio sentiero”.
Salmi CXXVIII 1. 3
Canto dei pellegrini:
“Beato chiunque teme l’Eterno e cammina nelle sue vie! Tua moglie sarà come una vigna fruttifera nell’interno della tua casa;
e i tuoi figliuoli, come piante d’ulivo intorno alla tua tavola”.
Salmi CXXXII 17
L’Eterno ha scelto Sion per dimora sua e del suoi fedeli:
“Quivi farò crescere la potenza di Davide,
e quivi terrò accesa una lampada al mio unto”.
Salmi CXXXIII 2
Dimorare nella casa comune tra fratelli:
“è come l’olio squisito che, sparso sul capo,
scende sulla barba, sulla barba di Aronne,
scende fino all’orlo dei suoi vestimenti”.
Proverbi XX 20. 27
Proverbi di Salomone:
“Chi maledice suo padre e sua madre,
la sua lucerna si spegnerà nelle tenebre più fitte”.
“Lo spirito dell’uomo è una lucerna dell’Eterno
che scruta tutti i recessi del cuore”.
Proverbi XXI 17
“Chi ama godere sarà bisognoso,
chi ama il vino e l’olio non arricchirà”.
Proverbi XXVII 9
“L’ olio e il profumo rallegrano il cuore;
così fa la dolcezza d’un amico coi suoi consigli cordiali”.
Proverbi XXXI 10. 18
Elogio della donna forte e virtuosa:
“Una donna forte e virtuosa chi la troverà?
…il suo lavoro rende bene;
la sua lucerna non si spegne la notte”.
Ecclesiaste VII I
Massime del sapiente:
“Una buona reputazione val meglio dell’olio odorifero;
e il giorno della morte meglio del giorno della nascita”.
Ecclesiaste IX 7. 8
“Va, mangia il tuo pane con gioia e bevi il tuo vino con cuore allegro, perché Dio ha gia gradito le tue opere.
Siano le tue vesti bianche in ogni tempo, e l’olio non manchi mai sul tuo capo”.
Isaia XVII 1. 6
“Oracolo contro Damasco. Ecco Damasco è tolta dal numero delle città, e non sarà più che un ammasso di rovine.
Vi rimarrà qualcosa da spigolare, come quando si scuote l’ulivo restano due o tre olive nelle dime più alte, quattro o cinque nei rami più carichi”.
Isaia XLI 19
L’Eterno sostiene Ismaele:
“Pianterò nel deserto il cedro, l’acacia, il mirto e l’albero da olio; metterò nei luoghi sterili il cipresso, il platano ed il larice”.
Isaia LXI 1. 2. 3
Isaia, il profeta, proclama: “Lo spirito del Signore, dell’Eterno è su me, perché l’Eterno m’ha unto per recare una buona novella agli umili… per consolare tutti quelli che sono addolorati; per mettere, per dare a quelli che, in Sion, sono addolorati, un diadema in luogo di cenere, l’olio della gioia in luogo del duolo”.
Geremia XI 16. 17
Israele non ha mantenuto il patto con il suo Dio e si è dato all’idolatria:
“L’Eterno t’aveva chiamato Ulivo verdeggiante adorno di bei frutti…
L’ Eterno degli eserciti che t’aveva piantato pronuncia del male contro te, a motivo della malvagità commessa:… offrire profumi a Baah”.
Geremia XXV 8. 10
Parole del profeta Geremia, per la cattività di Babilonia:
“Così dice l’Eterno degli eserciti: “Giacché non avete dato ascolto alle mie parole… farò cessare tra voi le grida di gioia e le grida d’esultanza, il canto dello sposo e il canto della sposa, il rumore della macina e la luce della lampada”.
Ezechiele XVI 3. 5. 6. 9. 11. 13. 14. 15. 26. 28. 29
Così l’Eterno si rivolge all’ingrata Gerusalemme:
“Per la tua origine… tuo padre era un Amorreo, tua madre una Ittea, . . .fosti gettata nell’aperta campagna, il giorno che nascesti, per il disprezzo che si aveva di te. E io ti passai accanto… e ti dissi: “Vivi. . .“ Ti lavai con acqua, ti ripulii… e ti unsi con olio… Ti fornii ornamenti… adorna d’oro e d’argento… mangiasti fior di farina, miele e olio; diventasti sommamente bella e giungesti fino a regnare. E la tua fama si sparse tra le nazioni… E ti prostituisti in grazia della tua fama, e prodigasti le tue prostituzioni a ogni passante, a chi voleva… agli Egiziani… agli Assiri… al paese di Canaan fino in Caldea, e neppure con questo sei stata sazia…
Ezechiele XXIII 41
Ti sei assisa sopra un letto sontuoso, davanti al quale era disposta una tavola; e su quella hai messo il mio profumo e il mio olio”.
Ezechiele XXVII 17
Nella profezia di Ezechiele sulla rovina di Tiro si accenna al commercio del’olio con questa città: “Giuda è il paese d’Israele trafficano teco, ti danno in pagamento grano…, pasticcerie, miele, olio, balsamo”.
Daniele IX 19. 21. 22. 24 e X 2. 3
Nel libro del profeta Daniele di Giudea, prigioniero dei Babilonesi e diventato capo dei loro magi come Baltsatsar, si legge:
“Signore ascolta! Signore perdona! …mentre stavo ancora parlando in preghiera, quell’uomo Gabriele, che avevo visto nella visione, mandato con rapido volo, s’avvicinò a me… e disse “Daniele… settanta settimane sono fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa città (Gerusalemme)… per metter fine al peccato, per espiare l’iniquità e addurre una giustizia eterna… per ungere un luogo santissimo” …In quel tempo, io, Daniele feci cordoglio per tre settimane intere. Non mangiai alcun cibo prelibato, né carne né vino entrarono nella mai bocca e non mi unsi affatto”.
Osea II 8. 13. 14. 21. 22. 23
L’Eterno si lamenta per l’idolatria e la corruzione della Stirpe d’Israele:
“Essa non ha riconosciuto che ero io che le davo il grano, il vino, l’olio, che le prodigavo l’argento e l’oro, di cui ha fatto uso per Baal!… E la punirò a motivo dei giorni di Baal, quando se ne andava dietro ai suoi amanti e mi dimenticava… Perciò, ecco, io l’attrarrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore… E in quel giorno – dice l’Eterno – risponderò al cielo ed esso alla terra; e la terra risponderà al grano, al vino, all’olio… E dirò: “Tu sei il popolo mio!” ed egli mi risponderà: “Mio Dio”
.
Osea XII 2 e XIV 5. 6
L’Etero biasima Efraim, una delle dodici tribù d’Israele:
“Va dietro al vento d’oriente… fa alleanza con l’Assiria e porta olio in Egitto”. Se torna a lui, l’Eterno promette: “Io sarò per Israele come la rugiada:
egli fiorirà come il giglio e spanderà le sue radici come il Libano. I suoi rami si stenderanno; la sua bellezza sarà come quella dell’ulivo, e la sua fragranza come quella del Libano”.
Gioele l 10 e II 19. 21. 24
Dopo una carestia di gravi conseguenze:
“La campagna è devastata, il suolo dà cordoglio, perché il frumento è distrutto, il mosto è seccato e l’olio languisce” interviene l’Eterno, che ha pietà del suo popolo: “Ecco, io vi manderò del grano, del vino e dell’olio e voi ne sarete saziati… Non temere, o suolo del paese, gioisci, rallegrati, poiché l’Eterno ha fatto cose grandi… le aie saran piene di grano e i tini traboccheranno di vino e d’olio”.
Zaccaria IV 2. 3. 12. 14
Un angelo sveglia Zaccaria e l’interroga sulle sue visioni. Zaccaria risponde:
“Ecco, vedo un candelabro tutto d’oro, che ha in cima un vaso ed è munito delle sue sette lampade… e vicino al candelabro stanno due ulivi; l’uno a destra del vaso e l’altro alla sua sinistra… Che significano questi due ramoscelli d’ulivo che stanno allato al due condotti d’oro per cui scorre l’olio dorato?”. E l’angelo: “Questi sono i due unti che stanno presso il Signore di tutta la terra”.