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CARATTERI BOTANICI E BIOLOGIA

 

II genere Olea, cui appartiene l’olivo, fa parte con vari altri generi della famiglia delle Oleacee e comprende diverse specie, delle quali ci interessa l’Olea Europea L. distinta nelle due sottospecie Olea Europea sativa ed Olea Europea Oleaster, cioè olivo coltivato o gentile ed olivo selvatico od oleastro.

Oltre alle due forme di olivo ora indicate ve n’è una terza, l’oliva­stro, cioè l’olivo proveniente da seme di olivo gentile ma che di questo ha perduto molti caratteri.

L’olivo assume di solito l’aspetto cespuglioso: solo le pratiche colturali gli consentono di prendere quello arboreo.

Raggiunge uno sviluppo notevole nelle condizioni climatiche e colturali più adatte e più limitato, invece, nei luoghi temperato­freddi o troppo aridi o nei terreni assai poveri.

I più rigogliosi esemplari di olivo che in Italia si possono ammirare lungo la costa calabrese e sici­liana e nella Penisola Salentina toccano non di rado l’altezza di 20 metri e il diametro, nel tronco, di 2 metri.

L’ambiente influisce anche sulla durata del ciclo vitale che è sempre assai lungo, ultra secolare, ma relativamente più breve nelle zone più nor­diche o più elevate.

E’ nota qualche pianta alla quale vengono attribuiti duemila e più anni di vita: questa eccezionale età può essere raggiunta dall’olivo per la sua particolare facoltà di produrre nuovi fusti e nuove radici dal tronco.

La pianta comincia a fruttificare verso il 3º–4º anno, inizia la piena produttività verso il 9º–10º anno; la maturità è raggiunta dopo i 50 anni. È una pianta molto longeva: in condizioni climatiche favorevoli un olivo può vivere anche mille anni. Le radici, per lo più di tipo avventizio, sono molto superficiali ed espanse, in genere non si spingono mai oltre i 60–100 cm di profondità.

Il fusto Ã¨ cilindrico e contorto, con corteccia di colore grigio o grigio scuro, il legno Ã¨ molto duro e pesante. La ceppaia forma delle strutture globose, dette ovoli, da cui sono emessi ogni anno numerosi polloni basali. La chioma ha una forma conica, con branche fruttifere pendule o patenti (disposte orizzontalmente rispetto al fusto) secondo la varietà.

È una pianta sempreverde, la cui attività è pressoché continua con attenuazione nel periodo invernale. Le foglie sono opposte, coriacee, semplici, intere, ellittico-lanceolate, con picciolo corto e margine intero, spesso revoluto. La pagina inferiore è di colore bianco-argenteo per la presenza di peli squamiformi. Le gemme sono per lo più di tipo ascellare.

Il fiore Ã¨ ermafrodito, piccolo, con calice di 4 sepali e corolla di petali bianchi. I fiori sono raggruppati in numero di 10–15 in infiorescenze a grappolo, chiamate mignole, emesse all’ascella delle foglie dei rametti dell’anno precedente. La mignolatura ha inizio verso marzo–aprile. La fioritura vera e propria avviene, secondo le cultivar e le zone, da maggio alla prima metà di giugno.

Il frutto Ã¨ una drupa globosa, ellissoidale o ovoidale, a volte asimmetrica, del peso di 1–6 grammi secondo la varietà, la tecnica colturale adottata e l’andamento climatico.

Come nelle altre piante arboree, nell’olivo si distinguono la parte radicale e quella aerea.

La prima è formata, nella pianta adulta, da un complesso di numerose radici che si diramano dal tronco e si suddividono fino a giun­gere alle radichette capillari, che esplorano tutto il terreno circostante alla pianta. La parte aerea è formata:

  • del fusto, col pedale o ciocco o ceppaia o ceppo, che è la parte inferiore, e col tronco propriamente detto;

  • della chioma con il complesso delle branche, dei rami e delle foglie.

 

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