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SISTEMA RADICALE

 

Il sistema radicale dell’olivo differisce nelle piante giovani a seconda del modo di propagazione seguito, a seconda, cioè, che l’olivo si sia ottenuto da seme o per via agamica.

Nel primo caso, in seguito alla germinazione del seme la radichetta em­brionale si sviluppa, fuoriesce dall’endocarpo legnoso del frutto e si allunga formando un fittone che penetra verticalmente nel terreno rivestendosi a poco a poco di radici laterali che pure tendono verso il basso.

Ad un anno la piantina può avere un sistema radicale seminale che, se le condizioni pedologiche sono favorevoli, supera anche il metro di profondità.

Ma ben presto alla base del giovane fusto incominciano a formarsi delle iperplasie o rigonfiamenti – detti ovuli – capaci di produrre nuove radici e nuovi germogli. Dagli ovuli spuntano radici avventizie che s’ingrossano e si diffondono nel terreno costituendo un apparato radicale avventizio più su­perficiale ma assai più sviluppato di quello primario.

Le radici avventizie verso il decimo anno d’età prendono il soprav­vento e l’apparato radicale seminale incomincia a necrotizzarsi.

Con la pratica del trapianto che, come vi vedrà poi, viene seguita per produrre gli olivi adatti per nuove piantagioni, la riduzione del sistema radicale primario è più rapida in seguito all’accorciamento del fittone della piantina tolta dal semenzaio.

Nuove radici avventizie spuntano anche dagli ovuli che si formano sul fusto, poco sotto il livello del terreno, nei successivi trapianti.

Dagli ovuli, oltre alla radici, si sviluppano polloni che, se non vengono recisi, danno alla pianta un aspetto cespuglioso.

 

L’olivo adulto, da anni a dimora, non porta più traccia del fittone pro­dotto dal seme, mentre invece le radici avventizie si irradiano dal pedale ricco di ovuli e penetrano obliquamente nel terreno.

Negli olivi ottenuti per via agamica le radici hanno origine dapprima direttamente dall’ovulo o dalla talea, così come i germogli; in seguito spun­tano dagli ovuli che si formano alla base del giovane fusto.

Nessuna differenza corre quindi, in definitiva, tra gli apparati radicali di un olivo adulto ottenuto per via sessuale o per via agamica: entrambi sono costituiti da radici avventizie superficiali che penetrano obliquamente nel terreno e non hanno fittone.

L’apparato radica!e di solito si sviluppa in prevalenza a piccola e media profondità, tra i venti e i sessanta-ottanta centimetri, e si estende assai oltre la proiezione della chioma.

Esso è più diffuso, sia in senso orizzontale che verticale, nei terreni poveri; nei terreni rocciosi fessurati penetra fra le fenditure della roccia.

In rapporto alle condizioni di terreno, di clima e di coltura, l’apparato radicale muta le sue caratteristiche.

 

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