
ESOPO
Esopo (VI sec. a.C.)
LE PIANTE E L’ULIVO
Un giorno le piante si accinsero ad eleggere un re che Ie governasse, e dissero all’ulivo: “Sii tu il nostro re”.
“E io dovrei rinunciare al mio pingue prodotto, così apprezzato dagli dèi e dagli uomini, per andare a fare il re delle piante?”, rispose l’ulivo. Allora le piante, si rivolsero al fico: “Vieni a regnare su di noi”, ma anche il fico rispose: “Io dovrei rinunciare ai dolci e squisiti miei frutti, per andare a fare il re delle piante?”. Allora le piante si rivolsero allo spino: “Vieni tu a regnare su di noi”. E lo spino rispose alle piante: “Se davvero voi mi ungete re su di voi, venite qui a ripararvi sotto di me; se no, escano fiamme dallo spino e divorino i cedri del Libano”.
Ecco altre tre fiabe di Esopo sull’ulivo.
LA CANNA E L’ULIVO
La canna e l’ulivo discutevano di resistenza, di forza e di sicurezza, e l’ulivo rinfacciava alla canna d’essere debole e facile a piegarsi a tutti i venti. La canna silenziosa, non rispondeva. Non passò molto tempo, e si Ievò una violenta bufera. La canna, per quanto scossa e piegata dalle raffiche, ne uscì salva senza difficoltà; ma l’ulivo, che cercava di resistere ai venti, fu spezzato dalla loro violenza.
La favola mostra come chi non s’oppone alle circostanze e alle persone pìù forti di lui, sta meglio di chi contende con i potenti.
“Sta meglio” dice Esopo, la canna rispelto aIl’ulivo. Ma chi non preferisce essere ulivo?
LA LAMPADA
Una lampada ubriaca d’olio splendeva, vantandosi d’esser più luminosa del sole. S’udì fischiare un soffio di vento, ed ecco che la lampada fu spenta. Qualcuno la riaccese, e le disse: “Brilla, o lampada, e taci. La luce degli astri non s’ecclissa mai”.
Non bisogna lasciarsi accecare dalla fama e dagli onori, nella vita: tutto ciò che acquistiamo è estraneo a noi.
IL MELOGRANO, IL MELO, L’ULIVO E IL ROVO
Il melograno, il melo e l’ulivo vantavano ciascuno la propria feracità. La discussione si faceva animata, quando il rovo, che li udiva dalla siepe vicina, saltò su a dire: “Olà, amici, finiamola una buona volta di litigare!”.
In tal modo, quando i migliori sono intenti a litigare, anche quelli che non valgono nulla cercano di darsi delle arie.