
FORME D’ALLEVAMENTO
Forme d’allevamento
La scelta della forma d’allevamento dipende essenzialmente da due fattori: le esigenze d’illuminazione e la meccanizzazione. L’olivo ha un portamento basitono, con rametti terminali patenti o penduli secondo la varietà e fruttifica nella parte più esterna della chioma, in quanto più illuminata.
In ragione di questi elementi le forme d’allevamento proposte per l’olivo sono le seguenti.
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Vaso. È la vecchia tipologia, ormai del tutto abbandonata negli impianti recenti a causa della tardiva entrata in produzione e degli oneri legati alla potatura e alla raccolta. Sopravvive ancora in vecchi oliveti non rinnovati.
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Vaso policonico. È la forma che ha sostituito il vaso classico, più contenuta in altezza e con una geometria della chioma razionalizzata in funzione della produttività e dei costi della raccolta. Ha inoltre una maggiore precocità di entrata in produzione. La struttura è formata da 3–4 branche che sviluppano ciascuna una chioma distinta di forma conica.
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Vaso cespugliato. Concettualmente è simile al precedente ma differisce per l’assenza del tronco, perciò le branche partono direttamente dalla ceppaia.
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Palmetta. La struttura è costituita da un fusto che si dirama in tre branche orientate sullo stesso piano, una verticale, le due laterali oblique. Non ha avuto grande diffusione a causa degli oneri legati alla potatura.
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Ipsilon. È una forma derivata dalla precedente ma più razionale per i principi che la ispirano. Lo scheletro è costituito da un breve tronco che si divide in due branche inclinate ed opposte, orientate secondo la direzione del filare. Come la precedente, è una forma poco diffusa perché non ha riscontrato grande successo e ormai si presenta come un sistema obsoleto e antieconomico.
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Siepone. È una forma che asseconda molto il portamento naturale dell’olivo. Le piante hanno un portamento cespuglioso, con un breve fusto, e sono molto ravvicinate lungo la fila in modo da formare una vegetazione continua. Continua ad essere usata per la costituzione di frangivento, in genere con cultivar assurgenti.
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Globo. È concepita per proteggere il fusto e le branche dall’eccessiva insolazione. È uno dei sistemi più impiegati alle latitudini più basse dell’areale di coltivazione dell’olivo dove l’illuminazione eccessiva può rappresentare un problema.
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Monocono. È il sistema più recente, concepito per l’uso delle macchine scuotitrici nella raccolta meccanizzata o meccanica integrale con macchine scuotitrici. È particolarmente adatto per oliveti meccanizzati di grande estensione. La forma di allevamento è quella che asseconda meglio il portamento naturale dell’olivo pertanto ha una precoce entrata in produzione.
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Cespuglio. È una delle forme più recenti e s’ispira alla necessità di abbreviare i tempi di entrata in produzione e ridurre i costi della potatura e della raccolta. Si tratta di una forma libera ottenuta evitando gli interventi cesori nei primi anni.
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Ceduo di olivo. È la forma più recente ancora in via di sperimentazione. L’innovazione consiste nel lasciar crescere liberamente le piante secondo i criteri adottati con il cespuglio ma senza eseguire la potatura di produzione. La chioma viene completamente rinnovata ogni 10 anni tagliando al piede le piante.