
LETTERATURA EGIZIANA
MEDIO REGNO (Ca. 2133 – 1786)
LE LAMENTAZIONI DI IPU-UR
Ecco, colui i cui capelli erano caduti ed era senz’olio
è divenuto padrone di giare di soave mirra.
(Letteratura e Poesia nell’Antico Egitto, Torino, 1990, p. 112)
LE AVVENTURE DI SINUHE
Nelle avventure del dignitario Sinuhe, fuggito dall’Egitto, per il timore di una guerra civile, e diventato ricco e riverito in altri paesi, ma continuamente sofferente per la dolorosa lontananza della terra natale, si arriva alla fine, quando egli abbandona tutte le ricchezze e gli onori e chiede di poter essere sepolto nella terra dei suoi faraoni. Sesostri, il faraone, lo accoglie a braccia aperte. Così descrive Sinuhe la scena del ritorno:
Fui posto nella casa di un figlio del re, dove erano ricchezze. Vi era una sala fresca con immagini dipinte sulle pareti. In ogni stanza erano vesti di lino regale, mirra, olio fino del re e dei nobili che ama…
Si cancellarono le tracce degli anni dal mio corpo. Fui rasato, e la mia chioma pettinata. Si abbandonarono al deserto gli abiti di “quelli che corrono sulla sabbia”. Fui vestito di stoffe di lino, unto d’olio fino.
(Ibid., p.175)
IL CANTO DELL’ARPISTA NELLA TOMBA DEL RE ANTEF
Nessuno viene di là,
che ci dica la loro condizione,
che ci riferisca i loro bisogni,
che tranquillizzi il nostro cuore,
finché giungiamo a quel luogo
dove essi sono andati.
Rallegra il tuo cuore
fintanto che vivi!
Metti mirra sul tuo capo,
vestiti di lino fine, profumato di vere meraviglie
che fan parte dell’offerta divina.
(Ibid., p.207 vv. 20-26, 29-33)
Nuovo REGNO (DAL 1552)
Dal “Libro dei Morti “, che si metteva nelle tombe per aiutare il defunto a superare gli interrogatori dei guardiani e poter così raggiungere l’aldilà:
“Lo si conduca”, dicono essi (i guardiani).
“Chi sei? – mi dicono essi – qual’è il tuo nome?”
“Il granello di papiro che è nell’ulivo è il mio nome”.
“Da dove sei passato?” dicono essi a me.
“Sono passato dalla città a nord del Cespuglio (l’ulivo)”.
(Ibid., p.230.Nuovo REGNO (DAL 1450)
INNO AD AMON-RA
Che ha forme più nobili di ogni dio…
il cui profumo gli dèi amano, quando egli viene dal paese di Punt,
ricco di profumi…
lode a te, che creasti gli dèi, che sollevasti il cielo
e distendesti la terra.
(Ibid., p.406, prima stanza, vv. 12, 13, 17. Paese di Punt: per gli Egiziani la costa dell’attuale Somalia e della regione interna africana, da cui provenivano profumi e incenso)
Nuovo REGNO (DAL 1552 AL 1069)
LE LIRICHE D’AMORE
INIZIO DELLE PAROLE DELLA GRANDE GIOIA DEL CUORE
Galoppa il mio cuore
quando penso al mio amore…
Non metto più cosmetico sui miei occhi
non mi profumo più d’odori soavi.
“Non fermarti,
raggiungi lo scopo!” dice il mio cuore,
ogni volta che penso a lui.
O cuor mio, non mi dar pena!
Perché ti comporti come un folle?
(Ibid., p. 455, stanza IV, vv. 1, 4-7)
CANTI DEL BOSCHETTO
1 Il melograno parla:
i miei chicchi son come i suoi denti,
i miei frutti son come i suoi seni.
Sono l’albero più bello del giardino,
perché rimango in ogni stagione.
Ciò che fanno,
l’amata con il suo amato,
è nascosto dai miei rami,
quando sono ebbri di vino e di mosto,
profumati d’olio e d’essenze profumate.
(Ibid., p.468,vv. 1-11)
DESIDERI D’AMORE
1 Mio dio, mio signore, t’accompagno.
Fai dolce l’andarsene verso la riva,
verso i fiori di loto…
Fai dolce il discendere nell’acqua
per fare il bagno davanti a te.
Lascio vedere la mia bellezza,
in una veste di bisso finissimo,
impregnata d’essenza profumata,
intinta nell’olio odoroso.
Entro nell’acqua con te,
e, per amor tuo, esco tenendo un pesce rosso.
E’ tranquillo tra le mie dita,
lo depongo sul mio petto.
O mio amato, vieni e guarda.
(Ibid., p.474)
4 Quando l’abbraccio
e sono aperte le sue braccia,
è come essere nel paese di Punt,
impregnati d’ olio profumato.
(Ibid., p.475)
5 Quando la bacio
e le sue labbra sono aperte,
son ebbro, anche senza birra.
(Ibid., p.475)
6 Così è venuto il tempo di preparare il letto.
Servitore, ti dico:
“Metti del bisso per il suo corpo,
un letto per lei di lino regale.
Sta attento di usare della biancheria ricamata,
cosparsa d’essenza profumata”.
(Ibid., 1990. p.475)
8 Oh, foss’io il lavandaio della mia amata,
per un mese intero!
Sarei felice di lavare l’olio odoroso
che è sopra i suoi abiti.
Sarebbe una gradevole commissione,
e non vorrei da lei pagamento.
(Ibid., p.476)
ETA’ TARDA (950-730)
BIOGRAFIA DI NEB-NECERU
Ho abbellito i miei giorni con il vino e con i profumi,
ho ricercato il piacere per il mio cuore,
perché sapevo che il deserto occidentale (la morte) significa oscurità,
e che non è sciocco seguire il proprio cuore.
(Ibid., p.558, vv. 6-9)
ETA’ TARDA (950-525)
L’INSEGNAMENTO DI AMENEMOPE
Non riconoscere una vedova quando la sorprendi nei campi,
non mancare di essere indulgente alle sue parole.
Non trascurare un estraneo con la tua giara d’olio,
che sia raddoppiata davanti ai tuoi fratelli.
Dio ama che si rispetti l’umile
più di quanto ami che si onori il nobile.
(Ibid., stanza XXVIII, p.595)