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NUOVO TESTAMENTO

 

Luca XXI 37

Gesù Cristo andava spesso sul monte degli Ulivi, sia con i suoi discepoli, sia da solo: “di giorno insegnava nel tempio e la notte usciva e la passava sul monte degli Ulivi”.

Le descrizioni dell’ingresso di Gesù Cristo in Gerusalemme non permettono riferimenti specifici all’ulivo se non indiretti, essendo il monte degli Ulivi nelle vicinanze:

 

Matteo XXI 8

secondo Matteo: “La maggior parte della folla stese i mantelli sulla via; e altri tagliavano dei rami dagli alberi e li stendevano sulla via”;

 

Marco XI 8

secondo Marco: “Molti stendevano i loro mantelli sulla via, ed altri delle fronde che avevano tagliate nei campi”;

 

Giovanni XII 12. 13

secondo Giovanni: “Gran folla prese del rami di palme, uscì ad incontrarlo e si mise a gridare “Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”.

 

Luca VII 37. 38. 44. 46. 47

Un giorno un Fariseo invitò Gesù a mangiare con lui. “Ed ecco una donna, una peccatrice, saputo ch’egli era a tavola in casa del Fariseo, portò un alabastro pieno d’olio Odorifero; e stando ai piedi di lui, di dietro, piangendo, cominciò a rigargli di lacrime i piedi e li asciugava coi capelli del suo capo; e gli baciava e ri­baciava i piedi e li ungeva con l’olio”. Simone, il fariseo, si chiedeva se Gesù, essendo profeta, si fosse acconto che la donna era una peccatrice. E Gesù gli ri­spose: “lo sono entrato in casa tua e tu non m’hai dato dell’acqua ai piedi; ma ella m’ha rigato i piedi di lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli… Tu non m’hai unto il capo d’olio; ma ella m’ha unto i piedi di profumo. Per la quale cosa io ti dico: Le sono rimessi i suoi molti peccati, perché ha molto amato”.

 

Matteo XXVI 6-12

“Essendo Gesù in Betania, in casa di Simone il lebbroso, venne a lui una donna che aveva un alabastro d’olio odorifero di gran prezzo, e lo versò sul capo di lui che stava a tavola. Veduto ciò i discepoli si indignarono e dissero:

“Perché questa perdita? Quest’olio si sarebbe potuto vendere caro e il denaro darlo al poveri”. Ma Gesù, accortosene, disse loro: “Perché date noia a que­sta donna? Ella ha fatto un’azione buona verso di me. Perché i poveri li avete sempre con voi; ma me non mi avete sempre. Poiché costei versando que­st’olio sul mio corpo, l’ha fatto in vista della mia sepoltura”.

 

Giovanni XII 1-8

Secondo Giovanni ll fatto avvenne in casa di Lazzaro, che Gesù aveva resu­scitato, e fu Maria, la sorella di Lazzaro, a versare l’olio odorifero di nardo sui piedi di Gesù, e ad asciugarli con i suoi capelli. La casa fu ripiena del profumo dell’olio. E fu Giuda Iscariota, il ladro, che sollevò le critiche.

 

Matteo V 15

Nel famoso Sermone sul monte, dopo la relazione sulle Beatitudini, Gesù parla della luce di cui possono risplendere i suoi discepoli, palesando a tutti gli uomini le loro buone opere, perché: “Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio; anzi la si mette sul candeliere ed ella fa lume a tutti quelli che sono in casa”.

 

Marco IV 21 Luca VIII 66 XI 33 XII 35

Anche Marco e Luca riprendono la stessa parabola e, in più, Luca esorta ad essere sempre vigili:

le vostre lampade siano accese.

 

Matteo XXV 1 – 13

Ancora alle lampade si riferisce la parabola delle dieci vergini:

“Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini le quali, prese le loro lampade, uscirono ad incontrare lo sposo. Ora, cinque di esse erano stolte e cinque av­vedute; le stolte, nel prendere le loro lampade, non avevano preso dell’olio mentre le avvedute, insieme con le loro lampade, avevano preso dell’olio nei vasi. Tardando lo sposo, tutte divennero sonnacchiose e si addormentarono.

Sulla mezzanotte si levò un grido: “Ecco lo sposo, andategli incontro!”. Al­lora tutte le vergini si destarono e acconciarono le loro lampade. E le stolte dissero alle avvedute: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampa­de si spengono”. Ma le avvedute risposero: “No, perché potrebbe non bastare né a noi né a voi; andate piuttosto a comprarlo”. Ma, mentre quelle andavano a comprarlo, arrivò lo sposo; e quelle che eran pronte, entrarono con lui nella sala delle nozze e l’uscio fu chiuso. All’ultimo vennero anche le altre vergi­ni, dicendo: “Signore, Signore aprici!”. Ma egli, rispondendo, disse: “Io vi dico in verità: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”.

 

Luca X 34

Nella parabola è il buon Samaritano l’unico a rispettare la legge: “ama il prossimo tuo come te stesso”. L’unico ad avvicinarsi al povero viandante fe­rito dai ladroni, a prendersi cura delle sue ferite versandovi sopra dell’olio e del vino e a portarlo al sicuro.

 

Luca XXIII 50, 52-56

Il seppellimento di Gesù:

“Ed ecco un uomo per nome Giuseppe… venne a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Trattolo giù dalla croce, lo involse in un panno di lino e lo pose in una tomba scavata nella roccia, dove nessuno era ancora stato posto.

Era il giorno della Preparazione e stava per cominciare il sabato. E le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea, avendo seguito Giusep­pe, guardarono la tomba, e come v’era stato posto il corpo di Gesù. Poi, essendosene tornate, prepararono aromi ed oli odoriferi”.

 

Giovanni XIX 38 – 40

Anche Giovanni riferisce che Giuseppe d’Arimatea, discepolo segreto di Gesù, insieme a Nicodemo, che aveva portato circa 100 libbre di una mistura di mirra e aloe, avvolse il corpo di Gesù, cosparso di unguenti, nei panni di lino, com’è usanza di seppellire presso i Giudei.

 

Marco XVI 1

“E passato il sabato, Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono degli aromi per andare ad imbalsamare Gesù”.

 

Luca XXIV 1 – 2

“Durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento; ma il primo giorno della settimana, la mattina molto per tempo, esse si recarono al sepolcro, portando gli aromi che avevano preparato. E trovarono la pietra rotolata dal sepolcro”.

 

Epistola di S. Paolo ai Romani XI 1, 16 – 21, 24

Nell’epistola ai Romani l’apostolo Paolo si chiede: “Iddio ha egli reietto il suo popolo? Così non sia, perché anch’io sono Israelita”; e porta ad esempio gli ulivi: “Se la radice è santa, anche i rami sono santi. E seppure alcuni dei rami sono stati troncati, e tu, che sei olivastro, sei innestato in luogo loro e sei diventato partecipe della radice e della grassezza dell’ulivo, non t’insu­perbire contro i rami; ma, se t’insuperbisci, sappi che non sei tu che porti la radice, ma la radice che porta te. Allora tu dirai: “Sono stati troncati dei rami perché io fossi innestato”. Bene… ma temi. Perché se Dio non ha ri­sparmiato i rami naturali, non risparmierà neppure te…

Poiché se tu sei stato tagliato dall’ulivo, per sua natura selvatico, e sei stato contro natura innestato nell’ulivo domestico, quanto più essi, che sono dei rami naturali, saranno innestati nel loro proprio ulivo?”.

 

Apocalisse XI 3.4

Nell’Apocalisse di Giovanni ritornano i due ulivi della profezia di Zaccaria dell’Antico Testamento: “E io darò ai miei due testimoni di profetare, ed essi profeteranno per milleduecentosessanta giorni, vestiti di cilicio. Questi sono i due ulivi e i due candelabri che stanno al cospetto del Signore della Terra”.

 

 

 

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