
POTATURE STRAORDINARIE
La possibilità di eseguire le potature straordinarie di riforma, di trasforÂmazione, di ringiovanimento, di risanamento è favorita nell’olivo dalla facile emissione di polloni da ogni parte della pianta, sia essa giovane o vecchia.
La potatura di riforma e quella di trasformazione hanno rispettivamente lo scopo di dare agli olivi non potati, o potati assai di rado, una forma artiÂficiale oppure quello di cambiarne la forma in altra più adatta. In pratica queste due potature straordinarie vengono fatte seguendo gli stessi criteri.
Si può procedere in due modi: alla capitozzatura integrale delle piante oppure alla riforma graduale.
Col primo sistema, più sbrigativo, si toglie completamente la chioma all’olivo asportando tutte le branche madri (capitozzatura o scalvatura).
Dai monconi di queste o dal tronco spuntano dei polloni che, allevati in modo opportuno, costituiranno la nuova impalcatura. In tre o quattro anni si otterrà la nuova fruttificazione.
Il secondo sistema è preferibile:
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nel caso che gli olivi non siano riÂgogliosi;
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che la loro vecchia impalcatura si presenti in condizioni da essere in parte ancora utilizzata per formare quella nuova;
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che le condizioni colturali e d’ambiente non siano le più favorevoli ad una rapida ripresa veÂgetativa delle piante.
Con la riforma graduale si tolgono le branche inutili e si conservano le altre preparando la sostituzione di quelle che debbono essere asportate e migliorando quelle che si utilizzeranno nella riforma.
Il procedimento, se attuato con accortezza, permette di mantenere inalterata la resa o di limiÂtarne molto la diminuzione mentre è in corso la riforma.
La potatura di ringiovanimento è una potatura straordinaria comune nell’olivo, pianta assai longeva.
La potatura di ringiovanimento viene attuata con modalità diverse: è parziale quando si ribassa la chioma; è totale quando si capitozza la pianta o addirittura si stronca asportando tutta la parte aerea, fusto compreso. II ringiovanimento parziale della chioma può essere limitato alla sostiÂtuzione della parte superiore di tutte le branche (ribassamento della chioma) o di alcune di esse, sostituzione fatta mediante taglio sopra una branca secondaria inferiore che costituirà il nuovo prolungamento.
La branca di sostituzione deve essere preparata uno o due anni prima del taglio di ringiovaÂnimento; per posizione e direzione essa non deve alterare la forma della chioma. Le altre branche secondarie sotto il taglio vanno pure accorciate per conservare l’equilibrio tra le diverse parti.
Al ringiovanimento dell’intera chioma si procede con modalità analoghe a quelle ora esposte.
Quando si ringiovaniscono tutte le branche madri, cioè si fa la capitozzatra (o scalvatura), è opportuno procedere per gradi, sostituendo 13 le branche in tempi successivi man mano che se ne presenta la necessità .
La potatura di ringiovanimento più energiÂca è la stroncatura. Il tronco si taglia ad una altezza variabile oppure sulla ceppaia, secondo le sue condizioni: infatti alla stroncatura si riÂcorre in via eccezionale se il fusto dell’olivo è danneggiato in modo grave da parassiti, dalla carie o dal gelo (ed in tal caso si ha più che altro una potatura di risanaÂmento) oppure volendo ribassare I’olivo nei casi in cui il tronco si lascia creÂscere a notevole altezza.

Attrezzi per la slupatura dell’olivo:
1) sgorbia grande; 2) malinpeggio; 3) accetta; 4) sgorbia media; 5) penÂnato o roncio;
6) accetta; 7) ascia a taglio piano; 8) paletto piccolo; 9) paletto grande; 10) sega;
11) raÂschino; 12) scalpello a taglio curvo; 13) forbice.
La potatura di risanamento ha lo scopo di risanare o restituire alla piena efficienza produttiva le piante deperite a causa di avversità oppure di errate o insufficienti pratiche colturali.
Con questa potatura si pone particolarmente rimedio agli attacchi di un saprofita fungino dell’olivo che produce la carie o lupa. Il malanno, di freÂquenza ed intensità più accentuate nell’Italia centro-settentrionale, si cura con una operazione detta slupatura o potatura di fondo o smarciatura.
OcÂcorre, cioè, togliere dalla pianta tutto il legno alterato dal fungo ed anche quelle parti di corteccia e di alburno che, in corrispondenza del legno guaÂsto, possono essere parzialmente necrosate.
La slupatura è una specie di operazione chirurgica compiuta sull’olivo e richiede operai abili che, reÂcando il minor danno, sappiano asportare tutte le parti malate, le quali possono trovarsi nella parte aerea (tronco e branche) e nella ceppaia.
Per eseguire il lavoro occorrono arnesi speciali ben taglienti. II legno sano messo a nudo deve essere ben pulito, levigato e disinfettato con soluzioni cuprocalciche al 3% di solfato di rame.
Può darsi che nuovi attacchi di carie rendano necessario di ripetere la slupatura entro un tempo più o meno lungo.
Una pratica utile nelle operazioni di rinnovamento della chioma dell’olivo, soprattutto quando si tratti di potature a carattere straordinario, è la decorÂticazione anulare od anulazione fatta sui rami o sulle branche che debbono essere tolti l’anno successivo. In tal modo si sfrutta l’intera loro capacità produttiva compensando in parte, con la resa put elevata, le spese della poÂtatura.